venerdì 18 ottobre 2013

RcAuto, se il Governo decide di rompere le scatole...nere

                                 

In questi giorni si stanno delineando le linee guida del provvedimento che il Governo sta per emanare in materia di Rc Auto. Le indiscrezioni fanno emergere l'intenzione di far venir meno l'obbligatorietà, da parte delle compagnie, di prevedere un'offerta con la scatola nera a proprio carico, prevedendo, altresì, l'obbligo di sconto nel momento in cui il cliente decidesse di dotarsi, a proprie spese, di tale dispositivo satellitare.
Si prevede una radicale inversione di marcia rispetto a quanto previsto dall’art. 32 del DL 1/2012 che, dopo la conversione in legge prevede che “i costi di installazione, disinstallazione, sostituzione, funzionamento e portabilità sono a carico delle compagnie che praticano inoltre una riduzione significativa rispetto alle tariffe”, introducendo un obbligo di proposta assicurativa con scatola nera in capo alle imprese assicuratrici ma, prevedendo che tutti i costi dovessero essere a carico di quest’ultime, l’obiettivo veniva vanificato dalle resistenze delle Compagnie a promuovere e valorizzare l’offerta telematica. La nuova versione ipotizzata riesce però a fare peggio, eliminando addirittura l’obbligo della proposta con scatola nera e spostando in capo all’assicurato l’intero onere di tale tecnologia. Si ritiene invece che sia fondamentale il vincolo in capo alle imprese assicuratrici di disporre e promuovere anche una polizza rc auto con scatola nera, lasciando però libertà al mercato (così come è avvenuto finora) di autoregolamentarsi in merito alla ripartizione dei costi. Vi sono infatti Compagnie più virtuose, che avendo già riscontrato i molteplici benefici della scatola nera, da tempo hanno deciso di accollarsi tutti i relativi oneri e sarebbe un delitto disperdere queste importanti conquiste, introducendo una norma che obbligatoriamente riporta l’intera spesa a carico dell’assicurato. Sarebbe più corretto prevedere entrambe le ipotesi lasciando alle Compagnie la discrezionalità in merito alla scelta. Ovviamente, le due ipotesi dovranno essere regolate in maniera diversa sotto l’aspetto tariffario premiando maggiormente il consumatore che ha deciso di dotarsi autonomamente della scatola nera e di sostenerne i costi.
Occorrerebbe non solo prevedere un obbligo di proposta da parte delle Compagnia (minimo indispensabile), ma introdurre da subito l’obbligatoria presenza sui veicoli di nuova immatricolazione e sul parco circolante sulla scia di quanto già previsto a livello europeo per i sistemi “e-call”. Questi dispositivi saranno obbligatori a partire dal 2015 su tutti i veicoli di nuova immatricolazione e pertanto sarebbe opportuno anticiparne l’entrata in vigore al 2014 ed estenderne l’ambito di applicazione, dalla sola sicurezza e protezione personale, alle tematiche dell’antifrode. Intervenendo poi direttamente nella fase di allestimento e vendita del veicolo, nuovo e usato, possono essere ridotti i costi di installazione e più equamente ripartiti su tutta la filiera (case auto, concessionari, autosaloni, ecc…) evitando che gravino unicamente sulle imprese di assicurazione e sui consumatori. Raggiungere più velocemente possibile la copertura del parco veicoli circolante non è solo da leggere in funzione antifrode ma anche nell’aumento della responsabilità dei conducenti e nella modifica in positivo dello stile di guida dei cittadini, infine ma non ultimo come motivo, nell’aumento della sicurezza del trasporto privato con indubbie capacità di intervento e soccorso immediato in caso di incidente.
Occorre, infine, che si definisca il protocollo unico dei dispositivi per consentire l'interoperatività tra provider e la trasferibilità dell'apparato tra diversi operatori, in un'ottica di una auspicata mobilità assicurativa. L'esempio è quello della telefonia mobile: il consumatore è libero di cambiare gestore, senza dover cambiare apparato.
La telematica offre l'opportunità di superare i differenziali tariffari tra cittadini italiani residenti in province a "rischio frode" e quelle meno rischiose ( capitolo da affrontare a parte, visto che le statistiche creano seri dubbi su tali convincimenti "assicurativi" ), raggiungendo l'obiettivo di premiare gli assicurati "virtuosi" in ogni parte d'Italia, attraverso una personalizzazione del premio basata su dati soggettivi e non più genericamente basati sulla residenza.

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