mercoledì 11 giugno 2014

L’80% delle contese tra imprese e cittadini vengono conciliate


È possibile trovare un accordo con unimpresa, o unazienda fornitrice di servizi, evitando le lungaggini e i costi di unazione giudiziaria? Ebbene sì, il cliente danneggiato può rivolgersi a unAssociazione dei Consumatori, che lo rappresenterà attraverso un conciliatore, il quale tratterà con il suo omologo aziendale.

Si chiama Conciliazione Paritetica, uno strumento semplice, ma soprattutto efficace, di risoluzione alternativa delle controversie. Il sistema funziona, è rapido, economico ed è incoraggiato dallUnione Europea che lo ha inserito tra le sue best practice.

Basti pensare che nel 2013, su 18.395 domande presentate dai cittadini, ben l80% sono state  conciliate. Il trend positivo, confermato anche per il primo semestre del 2014, è stato ufficializzato nel corso della presentazione del Quinto Rapporto annuale sulle Conciliazioni Paritetiche, organizzato la scorsa settimana dal Consumers Forum, presso il Cnel. Dal Rapporto si evince che le domande di conciliazione, in aumento rispetto al 2012, hanno interessato soprattutto i settori delle telecomunicazioni (71%), energia e gas (16%), servizi postali (4,8%), trasporti e mobilità (5%), servizi bancari e finanziari (1,3%), servizi idrici (1,7%).

Sulla base di tale tendenza, Konsumer Italia auspica un incremento dei soggetti e dei settori che abbraccino la Conciliazione Paritetica, invitando al contempo le imprese a firmare nuovi protocolli dintesa. Non lasciamoci scappare lopportunità di utilizzare questo strumento, che garantisce al cittadino di raggiungere in maniera rapida ed economica soddisfazione nei confronti dellazienda (si fa sempre in tempo a ricorrere in tribunale), e al sistema giudiziario unefficace alternativa per snellire le pratiche che ingolfano la giustizia, rendendo poco competitivo il Paese.

Diffondere la cultura della mediazione significa coinvolgere i cittadini a partecipare. Anche lEuropa ce lo chiede: entro il 9 luglio 2015, gli Stati membri dovranno recepire la Direttiva 11/2013, e nei successivi sei mesi diventerà operativo il Regolamento n. 524/2013, relativi, rispettivamente, alla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori (ADR) e alla risoluzione delle controversie online (ODR).